In merito ad alcune dichiarazioni rilasciate da esponenti del mondo istituzionale siciliano in riferimento ai voli sull’aeroporto di Trapani, Alitalia ribadisce ancora una volta che non ne ha previsto la riattivazione per l’insufficiente livello di richiesta da parte dell’utenza, la cui domanda era inferiore da Roma del 60% e da Milano del 30% rispetto allo scorso anno. Tale arretramento avrebbe quindi inciso inevitabilmente sulla performance dei voli, già significativamente negativa nell’esercizio precedente quando i collegamenti da Trapani avevano registrato un coefficiente di riempimento posti del 58% ed una perdita a livello operativo di 1,4 milioni di euro su Roma e 2,5 milioni di euro su Milano, dinamica del tutto contrastante con l’obiettivo assegnato alla gestione commissariale di riorganizzazione ed efficientamento delle attività della Compagnia.
La priorità di Alitalia di massimizzare l’accessibilità aerea da e per la Sicilia è confermata non solo dall’esser stata durante il lockdown l’unica Compagnia a garantire la mobilità aerea dei siciliani e dei visitatori dell’isola, collegandola con il mondo attraverso lo scalo di Roma, ma soprattutto dall’incremento costante negli ultimi due mesi dei servizi aerei da/per la Sicilia con Roma e Milano, fino ad arrivare nel mese di agosto a 12 voli al giorno, fra andate e ritorni, sulla Catania-Roma, Catania-Milano e Palermo-Roma e 8 al giorno sulla Palermo-Milano. La piena attenzione all’accessibilità aerea della Sicilia trova riscontro anche nella ripresa da luglio dei collegamenti da/per Pantelleria e Lampedusa verso Roma e Milano, per i quali ad agosto è prevista un’ulteriore crescita delle frequenze per soddisfare le esigenze di mobilità del territorio e la domanda turistica.
In merito a notizie stampa relative ai collegamenti da e per l’aeroporto di Trieste, Alitalia comunica di aver previsto la riattivazione dei voli con la capitale dopo il 31 agosto 2020, in quanto l’operatività del collegamento durante il mese di agosto avrebbe generato un’ingente perdita economica a causa dello stagionalmente basso livello di domanda combinato anche al mancato accoglimento da parte del gestore di Ronchi dei Legionari alla richiesta di riconoscere alla Compagnia di bandiera italiana condizioni di costo dei servizi aeroportuali in linea con quelle riconosciute alle compagnie straniere.
La Compagnia ha trasmesso ai vertici degli organi di controllo evidenze circa la discriminazione economica con la quale viene assistita, circostanza presente nella maggioranza degli aeroporti italiani ed incompatibile con gli interventi di efficientamento in atto. La Compagnia auspica che le interlocuzioni attualmente in corso possano favorire il conseguimento dei presupposti per una pronta ripresa delle attività sull’aeroporto di Trieste.